Cos’hanno di speciale i tortelli casentinesi alla piastra?
Molte cose, in realtà: sono un piatto della più antica cucina di un’area particolare della Toscana di grandi tradizioni non solo culinarie; vengono prodotti artigianalmente e cotti su una piastra di pietra serena (il “calistro”, appunto); e sono buonissimi. Ma, soprattutto, sono il segno tangibile di come, anche in una situazione di enorme difficoltà per la gran parte delle aziende fiorentine (e praticamente per tutte quelle che si dedicano alla ristorazione), è ancora possibile trovare le risorse per fare del bene.
Il locale “Calistro”, al numero 43 rosso del Lungarno Benvenuto Cellini, a Firenze, costretto dalla pandemia a lavorare solo preparando cibo da asporto, ha ideato una bellissima iniziativa: il tortello “sospeso”, sul modello del caffè sospeso della tradizione partenopea.
Ecco di cosa si tratta: per ogni piatto consegnato a domicilio, 1 euro sarà destinato, tramite la nostra Associazione, a sostenere quelle persone che si trovano nelle più gravi difficoltà, tanto da non avere la possibilità neppure di un pasto caldo.
Non solo, ma anche un certo numero di piatti verranno consegnati a titolo gratuito a famiglie indigenti, tramite i nostri Volontari.
Non si tratta di un’iniziativa nuova: già nella primavera scorsa l’iniziativa del ristorante Calistro aveva avuto un grande successo, ed aveva portato il sorriso su numerose tavole di nostri concittadini meno fortunati.
Siamo grati a Andrea Tanci, titolare del ristorante ed ideatore dell’operazione “Tortello sospeso”, per la generosa iniziativa, che fa sicuramente da modello di riferimento per molte altre che potrebbero seguirne l’esempio.